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al testo di Federico Zucchi
Titanic 2.0
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Titanic 2.0
Si continua a vagare sul ponte a digitare messaggi indignati a riparare rotaie sotto la pioggia a progettare muri di sole spinato.
L’agiografia della democrazia sembra non riuscire a scaldare il pulpito delle case popolari, la cantilena dei pomeriggi di chi non lavora.
E l’odio preme sul pavimento del sottosuolo, e la paura trova dispense capienti in altri alleluia.
Si continua a vagare sul ponte senza osservare il mare di lato, l’onda sommersa, lo scafo che imbarca tritolo, le stive inondate, la vela rimasta a corto di brezza.
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